Come migliorare la retention degli ascoltatori su Spotify: da play occasionale a follower
Aumentare gli ascolti su Spotify è solo metà del lavoro, il vero obiettivo, per ogni artista, etichetta o creator, è trasformare un ascoltatore occasionale in un follower coinvolto. Questo significa migliorare la retention, ovvero, quanto spesso e con che costanza un utente torna ad ascoltare la tua musica.
Far ascoltare un brano a qualcuno è bello, ma riuscire a farlo tornare ad ascoltarlo è un’altra storia e, credimi, è proprio lì che sta la differenza tra un artista che funziona nel tempo e uno che brilla per poco. Per far crescere la retention su Spotify devi sfruttare notifiche, playlist tematiche, aggiornamenti stagionali e sviluppa una comunicazione adeguata al target di base.
Cos'è la retention su Spotify e perché è fondamentale
Quando qualcuno ascolta un tuo brano più di una volta, Spotify se ne accorge e lo interpreta come un segnale importante. La piattaforma capisce che quello che fai ha un valore, che crea legame e resta, e allora lo propone anche ad altri utenti, a quelli che potrebbero avere gusti simili.
Ma al di là dell’algoritmo, c’è una cosa più importante, se una persona torna ad ascoltarti, significa che hai toccato un’emozione, un pensiero, un momento, ed è da lì che puoi costruire. Quel tipo di ascoltatore è quello che salva i tuoi brani, li aggiunge alle sue playlist, ti segue sui social, magari viene anche ai live. È il tipo di pubblico che ti serve per crescere davvero.
Spotify è una piattaforma che osserva, capisce e premia chi riesce a costruire un ascolto stabile, coerente, abituale. In pratica, se una persona ascolta la tua musica più volte, e lo fa nel tempo, l’algoritmo se ne accorge. E inizia a spingere i tuoi brani nei Discover Weekly, nel Release Radar, nelle Daily Mix. Così raggiungi nuovi ascoltatori... grazie a quelli che già ti seguono.
E non solo, chi torna, di solito è anche quello che ti condivide nelle sue storie, che ti mette nella playlist “preferiti”, che parla di te. E a livello economico, chi ti ascolta spesso vale molto di più, perché a parità di stream, chi rientra con costanza genera più valore, più entrate, più possibilità di crescita. In poche parole? Fidelizzare conta più di farsi notare una volta sola.
Come sfruttare le notifiche intelligenti Spotify
C’è una funzione su Spotify che può davvero darti una mano, ma che in tanti, troppi, ignorano: le notifiche automatiche. Sono quelle che avvisano i tuoi follower ogni volta che pubblichi un nuovo brano. Per riceverle, bisogna attivare la piccola campanella sul tuo profilo artista, ma come comunicarlo ai tuoi follower? Puoi sfruttare una storia su Instagram o un reel veloce dove mostri come si fa, bastano pochi secondo per far capire quanto sia semplice cliccare e restare sempre aggiornato sulle novità.
Devi sapere che anche chi non ha attivato la campanella può ricevere le notifiche, se ascolta spesso la tua musica, perché Spotify lo interpreta come un segnale d’interesse, e decide di suggerire in automatico le tue nuove uscite. In pratica, più riesci a far tornare le persone, più aumentano le possibilità che vengano aggiornate su ciò che fai.
Inoltre, ti diamo un consiglio: se qualcuno ti scrive che ha attivato le notifiche, rispondigli, ricondividilo, fagli sentire che fa parte di qualcosa. È un gesto piccolo che crea un legame
Le playlist tematiche fanno tornare gli utenti
Tanti artisti sono convinti che, per farsi conoscere o riascoltare, serva finire per forza in una di quelle famose playlist editoriali di Spotify. Tipo quelle curate dalla piattaforma, super seguite, con nomi importanti dentro. Ma chiariamoci che se ci finisci, è sicuramente una gran cosa ma non è l’unico modo, né tantomeno il più interessante.
C’è una strada un po’ più personale, che spesso viene ignorata, ovvero, creare le tue playlist, quelle che raccontano il tuo stile, il tuo mondo, i tuoi ascolti. È un modo molto concreto per restare nella testa di chi ti segue. Le playlist tematiche possono essere molto coinvolgenti, pensa, ad esempio, a quelle divise per stagione.
Una per le giornate lente, una per quando ti senti carico, una per l’autunno malinconico o per i viaggi in macchina. In ognuna ci metti qualcosa di tuo, mescolato a brani di artisti che senti affini e, ascolto dopo ascolto, le persone iniziano a legarsi alla tua musica e anche da ascoltare i tuoi consigli per loro.
Aggiornare periodicamente con nuovi brani
La regolarità, quando fai musica, conta tantissimo e non ci riferiamo al solo pubblicare tanto, ma di creare una specie di appuntamento con chi ti ascolta. Quando chi ti segue sa, o inizia a intuire, che ogni tot tempo arriva qualcosa di nuovo da te, comincia ad attenderlo.
Le uscite stagionali, ad esempio, funzionano alla grande come un pezzo che sa d’estate, uno lento e intimo per l’inverno, magari una canzone che esce proprio a Natale o quando arriva la primavera. Tutte cose che non solo parlano di te, ma si intrecciano con la vita di chi ti ascolta, perché col tempo, la tua musica diventa la colonna sonora di quei momenti. Anche contenuti più piccoli e ricorrenti possono fidelizzare degli ascoltatori, ad esempio, una mini serie audio dove si racconta qualcosa come delle storie o dei pensieri.
Se pubblichi qualcosa del genere ogni mese, magari sempre lo stesso giorno, la gente inizia a farci caso e torna.
Costruire la comunicazione con il fanbase
La relazione con i fan non va costruita solo su Spotify, ma sui social, tramite storie, commenti e newsletter, tutti strumenti che rafforzano quella connessione che spinge la persona a tornare e ascoltarti. Ogni comunicazione deve invogliare all’ascolto, stimolare a partecipare, raccontare qualcosa che rende la tua musica più viva. Non devi vendere ma coinvolgere, e questo, non tutti lo sanno fare. Chiedi un parere o un feedback, in questo modo farai sentire i tuoi fan parte del progetto.
Come misurare la retention di Spotify
Dopo aver attuato tutte le strategie che ti abbiamo suggerito, dovrai misurare la retention per capire davvero chi ti ascolta. Spotify for Artists mette a disposizione strumenti utili per osservare l’andamento del profilo nel corso del tempo, in particolare, puoi fare un confronto tra il numero di ascoltatori unici rispetto al numero totale di stream, un rapporto elevato vuol dire che tante persone ascoltano più volte. Anche il numero di playlist personali in cui un tuo brano viene inserito indica che gli utenti decidono di ascoltare la tua musica più volte.
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Comprare ascolti mensili e play Spotify
Un altro buon metodo per aumentare la retention su Spotify è quella di acquistare ascolti mensili e play Spotify, non si tratta di aumentare il numero del contatore per impressionare, ma servizi professionali che ti aiutano a rompere il ghiaccio con l’algoritmo, in particolare quando pubblichi qualcosa di nuovo e vorresti che venisse subito notato da più persone. .
Lo sappiamo che i primi ascolti sono fondamentali, se un brano parte bene, con un po’ di spinta iniziale, Spotify lo prende più sul serio, lo mostra a più utenti, lo inserisce in più suggerimenti ed è da lì che poi puoi attuare le tue strategie per mantenere gli ascoltatori più a lungo nel tuo profilo e nelle tue playlist Spotify.
Per funzionare però devi affidarti solo a servizi professionali che ti garantiscono plays Spotify reali, ascoltatori che in base al tuo target iniziano a riprodurre la musica e a seguirti. Noi ti proponiamo solo soluzioni basate su un mix di strategie promozionali, tra cui l’inserimento dei tuoi brani in playlist italiane e internazionali, con un vasto numero di ascoltatori nazionale e mondiale. Inoltre, combiniamo anche campagne di e-mail marketing per raggiungere utenti attivi e altre promozioni sui social network e siti web musicali globali.
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